Ritorno degli Esuli

La rievocazione si svolge con cadenza triennale da 60 anni: prevede la partecipazione delle Autorità Municipali di Siena ed una consistente delegazione del corteo Comunale del PALIO DI SIENA e dei rappresentanti del Magistrato delle Contrade.

 

“Fra l’anno 1450 e il 1460 San Ginesio era travagliata dalle fazioni, perché una parte voleva ancor tornare sotto la Signoria de’ Varani. L’altra accostavasi di buona voglia a menare vita libera sotto la Chiesa. I secondi prevalsero col favore del Governatore della Marca, sotto cui la Provincia tutta vivea. Per questa sedizione ebbero l’esilio intorno a 300; asciando dunque il nativo terreno, guidati dalla Fortuna arrivarono a Siena.”

(Marinangelo Severini (sec.XVI), Historiae Genesinae, traduzione di Francesco Ciampaglia(1581 c.), manoscritto, Archivio storico comunale)

 

Fu per una questione politica che, nello sconforto delle loro famiglie, 300 ginesini lasciarono la loro terra natia e si rifugiarono nella città di Siena. Lì trovarono lavoro nella guardia civica finché, grazie alla diligenza e alla fedeltà con le quali essi svolgevano le loro mansioni, attirarono l’attenzione di notabili senesi sul loro esilio “tanto che furono inviati a San Ginesio ambasciatori senesi, che perorassero la causa degli esuli e ne ottenessero il rimpatrio. La causa fu vinta per l’eloquenza degli oratori senesi e per lo spirito civico dei sanginesini. I trecento fecero ritorno in patria, accompagnati da notabili senesi e recando con sé il Crocifisso ancora oggi venerato. Dinnanzi alla Porta Picena essi ricevettero l’abbraccio ed il bacio del perdono dai concittadini accorsi ad accoglierli e nella Chiesa Collegiata tutti i sanginesini giurarono solennemente la perpetua concordia cittadina, sull’immagine di quel Crocifisso che rimase a testimonianza dell’impegno di pace. In tale occasione gli inviati senesi consegnarono alle autorità del Comune di San Ginesio gli Statuti vigenti a Siena, perché potessero servire di modello a una costituzione nuova (…)”

(F.Allevi / G.Crispini, San Ginesio, A. Longo, Ravenna,1969, pp.56/57.)

Una storia di onore e riconciliazione, un’ occasione di conoscenza, per chi le antiche mura sanginesine non le ha mai varcate, una di commemorazione e orgoglio civico, per chi spesso ne ha dimenticato le virtuose radici: un ritorno al passato per costruire il futuro.

Tutto questo grazie al lavoro dell’Amministrazione Comunale di San Ginesio in collaborazione con l’Associazione Tradizioni Sanginesine.

Il Consiglio Comunale di San Ginesio nella seduta del 29.04.2014, in occasione del cinquantenario della manifestazione, ha votato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria al Sindaco pro tempore di Siena, Dott. Bruno Valentini ed al Sindaco pro tempore di Lampedusa e Linosa, Sig.ra Giuseppina Nicolini; la prima benemerenza trova le ragioni nella storica amicizia che lega San Ginesio alla città di Siena; la seconda vuole rappresentare un gesto di solidarietà della comunità sanginesina verso gli abitanti di Lampedusa per la loro generosità, per la loro accoglienza, per essere usciti di casa a salvare vite umane, al di là della loro provenienza, del colore della pelle e del credo religioso, e un riconoscimento al coraggio, all’umanità, all’orgoglio ed alla tenacia del sindaco di quel comune.

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